Protesi Odontoiatriche

Cosa sono?
Perché si fanno?
Di cosa sono fatte?
Come si applicano?
Come prendersene cura?
Come abituarsi?
Esempi?

LE PROTESI ODONTOIATRICHE

Le protesi dentali sono manufatti, realizzati per mano di specialisti in odontotecnica, utilizzate per rimpiazzare la dentatura originaria persa o compromessa per motivi funzionali e/o estetici. Si definisce anche protesi dentaria la parte dell’odontoiatria che si occupa della progettazione e costruzione di protesi, rispettando i seguenti requisiti:

Funzionalità: riguarda il ristabilimento della corretta masticazione e delle funzioni articolari (apertura, chiusura, lateralità destra-sinistra, protrusione-retrusione e la corretta fonetica).

Resistenza: la protesi deve resistere al peso del carico masticatorio e all’usura dei liquidi buccali.

Innocuità: la protesi deve essere costruita con materiali che non siano tossici e non deve presentare “angoli vivi” che potrebbero danneggiare i tessuti.

Estetica: i denti artificiali devono essere il più possibile simili a quelli naturali e bisogna fare molta attenzione a non alterare il corretto profilo facciale del paziente.

https://it.wikipedia.org/wiki/Protesi_dentaria

QUALE PROTESI?

Le Protesi odontoiatriche possono essere classificate in vari modi, io ho scelto di presentarvele secondo uno schema a colori che vuole aiutare il comune cittadino ad orientarsi. Prima di tutto ed in accordo alle direttive comunitarie distinguiamo le 1. protesi a breve termine da 2. protesi a lungo termine; secondariamente distinguiamo le a. protesi rimovibili o mobili dalle b. protesi fisse.

La direttiva comunitaria sui dispositivi medici suddivide gli stessi in termini di durata in tre gruppi:

  1. temporanea se entro i 60 min;
  2. breve termine se destinati a meno di 30 giorni (classe I in deroga allegato IX CRITERI DI CLASSIFICAZIONE – III CLASSIFICAZIONE 1.2 Regola 2 – Decreto lgs. 24 febbraio 1997, n. 46 emendato col D. lgs. 25.01.2010, n.37 – Recepimento Direttiva 2007/47/CE ATTUAZIONE DELLA DIRETTIVA 93/42/CEE CONCERNENTE I DISPOSITIVI MEDICI);
  3. lungo termine se superiore ai 30 giorni (classe IIa in deroga allegato IX CRITERI DI CLASSIFICAZIONE – III CLASSIFICAZIONE 1.2 Regola 2 – Decreto lgs. 24 febbraio 1997, n. 46 emendato col D. lgs. 25.01.2010, n.37 – Recepimento Direttiva 2007/47/CE ATTUAZIONE DELLA DIRETTIVA 93/42/CEE CONCERNENTE I DISPOSITIVI MEDICI).

PROTESI

A breve termine mobili/fisse

protesi parziali scheletrato da 1 a 13 denti
protesi totali dentiera

A lungo termine mobili/fisse

protesi parziali scheletrato da 1 a 13 denti
protesi totali dentiera

TIPOLOGIE DI PROTESI:

corone, intarsi, faccette, parziale in resina, dentiera

Protesi a breve termine: provvisoria?

Nelle riabilitazioni della bocca spesso si devono portare denti provvisori ovvero a breve termine o medio termine perché:

  1. i denti vivi limati e rimpiccioliti, privati della naturale protezione dello smalto diventano sensibili e facilmente attaccabile dai batteri , inoltre le gengive hanno bisogno di un periodo congruo di “assestamento” e di riposizionamento prima che vengano inserite corone, ponti, intarsi o faccette a lunga durata.
  2. potrebbe essere necessario riabituarsi ad avere i denti in bocca, re-imparare a masticare, a parlare ed a pulire correttamente
  3. sia le forme che le dimensioni dei singoli denti, degli scheletrati o delle dentiere potrebbero essere oggetto di rivalutazione nel tempo ed essere sostituiti.

TUTTE LE PROTESI SONO MANUFATTI DI ESTREMA PRECISIONE INDIVIDUALIZZATI E COSTRUITI ARTIGIANALMENTE DALL’ODONTOTECNICO PER UNA SOLA POSSIBILE BOCCA. LA PROTESIZZAZIONE E’ UNA TERAPIA MOLTO SPECIALE ED E’ UNA RABILITAZIONE PERMANETE NEL TEMPO.

CORONE

  1. in acrilico,
  2. del colore simile ai denti vicini
  3. condizionano gengive e papille
  4. ridanno la funzione al dente in tempi brevissimi: sorriso, colore, masticazione, protezione termica e chimica

INTARSI

  1. in acrilico o materiali di studio
  2. condizionano le papille
  3. ridanno funzione al dente: masticazione, protezione termica e chimica

FACCETTE

  1. in acrilico,
  2. del colore simile ai denti vicini,
  3. condizionano gengive e papille
  4. ridanno la funzione al dente in tempi brevissimi: sorriso, colore, masticazione, protezione termica e chimica

PARZIALE IN RESINA

  1. in acrilico,
  2. con denti del colore simile a quelli del pz
  3. con resina rosa che imita la gengiva
  4. ridanno la funzione alla bocca in tempi brevissimi: sorriso, colore, masticazione, digestione

DENTIERA

  1. in acrilico,
  2. con denti del colore simile a quelli del pz
  3. con resina rosa che imita la gengiva
  4. ridanno la funzione alla bocca in tempi brevissimi: sorriso, colore, masticazione, digestione
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PROTESI MOBILE TOTALE
LA DENTIERA

COS’E’ – COME ABITUARSI – PARLARE E MANGIARE – COME PRENDERSENE CURA

La DENTIERA, è indicata quando mancano tutti i denti di una o di ambedue le arcate dentarie; è costituita da denti artificiali in resina (non più usati quelli in ceramica), che vengono inseriti su una base in resina di colore rosa per imitare le gengive. L’esecuzione passa attraverso il rilevamento di impronte di precisione che devono riportare tutte le caratteristiche, anche le più piccole e nascoste dell’arcata da protesizzare, da queste impronte vengono costruiti i modelli in gesso che imitano la bocca del paziente. Solo a completa guarigione di osso e gengiva, se sono state eseguite estrazioni, si potrà realizzare una protesi totale corretta ovvero passare da una dentiera a breve termine – vedi occhiello – ad una a lungo termine.

La PROTESI MOBILE TOTALE IMMEDIATA è una protesi costruita a partire dalla bocca del paziente che ha ancora denti in bocca prima di eseguire le estrazioni.
VANTAGGI: si entra con i propri denti denti e si esce con denti nuovi e perfetti, la protesi durante la guarigione aiuta proteggendo le zone di estrazione da traumi da cibo; favorisce l’adattamento nel parlare e nel masticare.
SVANTAGGI: poiché ossa e gengive vanno incontro a processi di riassorbimento e rimodernamento nei primi 6 mesi dopo le estrazioni, la protesi deve essere costantemente seguita dal dentista altrimenti diventa instabile e poco aderente e può dare decubiti molto dolorosi o arrivare alla rotture. Il dentista provvede con ribasature in studio o in laboratorio per ripristinare aderenza alla nuova forma di osso e gengiva.
Si parla di OVERDENTURE se la protesi appoggia su radici di denti naturali o su impianti che recano palline di ritenzione e stabilizzazione.

COS’E’ – COME ABITUARSI – PARLARE E MANGIARE – COME PRENDERSENE CURA

La domanda che tutti i pazienti pongono è: DOTTORE MI ABITUERO’ ALLA DENTIERA? La risposta è SI’, ci vorranno alcune settimane soprattutto se non si è mai indossata una dentiera prima. La sensazione all’inizio è di instabilità, di poterla perdere facilmente e questo fintanto che i vostri muscoli e la lingua non avranno assunto la capacità di mantenerla correttamente in posizione. Come già accennato nei primi tempi possono comparire piaghe da decubito, piccole vesciche o irritazioni; tutte queste situazioni sono normali nelle prime giornate e sarà necessario parlarne e far vedere al dentista. Sempre nei primi giorni avrete anche una sensazione di bocca piena ed un aumento della produzione della saliva , che favorirà il trattenimento della dentiera. Con il passare del tempo la maggior parte di questi disagi scompariranno progressivamente.

COS’E’ – COME ABITUARSI – PARLARE E MANGIARE – COME PRENDERSENE CURA

Il passaggio da zero o pochi denti a tutti i denti può richiedere un po’ di pratica ma deve essere vissuta come la più piacevole delle esperienze: tornare a mangiare correttamente.

Alcuni pratici e veloci consigli su come riabituassi a mangiare:

 

  1. iniziare con una dieta liquida o semi liquida raffinando molto gli alimenti in cucina ovvero preparando cibi teneri o tagliati a piccoli pezzi,
  2. masticare lentamente e spostando il cibo con la lingua su ambedue i lati per ridurre le dislocazioni della protesi,
  3. non usare i denti incisivi per addentare cibi, è solo la pubblicità ingannevole che garantisce questa azione,
  4. evitare cibi troppo caldi e troppo duri che potrebbero dare spiacevoli esperienze con rotture improvvise della protesi.

PROTESI MOBILE TOTALE
LA DIETA

Quale migliore occasione della decisione di avere finalmente tutti i denti con una dentiera per modificare il proprio stile di mangiare, di acquisti alimentari e di dieta. Di seguito alcune indicazioni generali di alimentazione:

  • scegliete sempre frutta e verdura di stagione e soprattutto della nostra stupenda terra
  • non bollite sempre tutto, basta poco per ammorbidire la maggior parte degli alimenti e renderli gustosi, salubri, ricchi di vitamine che andrebbero perse con eccessi di cottura e soprattutto facili da masticare
  • non solo le cucine orientali elaborano e sminuzzano gli alimenti, anche quella italiana ed europea sono ricche di ricette facili, gustose e che elaborano il cibo in modo ottimale per i portatori di protesi
  • impariamo il dogma primo dell’alimentazione: il cibo deve essere sminuzzato in bocca e correttamente impastato con la saliva per poterne estrarre tutti i principi nutritivi, in ore prima digestivo ovvero la prima digestione avviene nel cavo orale.

Ricordate che diciamo tutti “quello sì che ha un palato fino” ma le papille gustative non sono nel palato bensì nella lingua. Il portatore di una corretta protesi totale non perde nulla del gusto di cibi e bevande

Esempio di dieta per nuovo portatore di protesi totale (la dieta è particolarmente raccomandata se si tratta della prima protesi ovvero se è stata consegnata dopo estrazioni multiple):

prima settimana

  • dieta liquida iniziale: bevande tiepide come the o caffè, latte, succhi di frutta, brodo di carne o verdura, gelati, frullati di frutta
  • dieta semiliquida: yogurt, crema di riso, passati di verdura, semolino, omogeneizzati di carne, purea di patate, frutta e verdura cotta, brodo con pastina
  • dieta soffice: latte e biscotti morbidi, pasta molto corta e pomodoro, pesce bollito, carne
    macinata, verdure bollite, pancarrè, macedonia di frutta

seconda settimana

  • dieta regolare: latte e cereali, pasta o riso, carne a piccoli pezzi tenera, insalata, pomodori, uova, verdura tenera cruda o cotta, patate, frutta

Altro grande dubbio di chi porterà una dentiera è: DOTTORE RIUSCIRO’ A PARLARE BENE? la risposta è SI’.
Per abituarsi velocemente al piccolo ingombro del palato conviene leggere ad alta voce e lentamente. Le uniche due consonanti che potrebbero creare difficoltà sono la ESSE e la ZETA che si producono nel canale virtuale della ESSE dato dalla contrapposizione della lingua rispetto al palato.
Potrà essere conveniente “scaldare” la voce (come fanno attori e cantanti) ripetendo la esse con vocali e consonanti e partendo dai suoni dolci per arrivare ai più duri: SA-SE-SI SO-SU; SPA-SPE-SPI-SPO-SPU; STA etc; SGA etc; SCA etc.

Proseguire con frasi scioglilingua tipo:

– Sara sta sulla sabbia con i sandali rossi;
sulle scale ci sono solamente soldati senza soldi;
– tre tozzi di pan secco in tre strette tasche stanno;
– chi seme di senape secca semina sempre seme di senape secca raccoglie;
– sono senza sesto senso

Se ridendo o tossendo la protesi si muove niente paura è normale, basterà chiudere un attimo la bocca e riposizionare la protesi.

COS’E’ – COME ABITUARSI – PARLARE E MANGIARE – COME PRENDERSENE CURA

DOTTORE QUANTO POTRA’ CAMBIARE IL MIO ASPETTO CON LA PROTESI TOTALE?
MOLTO e MOLTO POSITIVAMENTE! La costruzione di una dentiera non è un caso fortuito ma una seria e complessa programmazione di molti piccoli particolari che il professionista trasferisce al tecnico dopo una attenta analisi delle caratteristiche somatiche quindi del viso delle labbra, della bocca e perché no utilizzando spesso fotografie di quando eravate più giovani. Con la dentiera si possono eliminare almeno in parte il famoso codice a barre del labbro superiore, modificare in parte la classe scheletrica e ridare un corretto assetto dei denti sostenendo in modo opportuno proprio il labbro superiore.

COS’E’ – COME ABITUARSI – PARLARE E MANGIARE – COME PRENDERSENE CURA

La dentiera è delicata, se cade si rompe anche da pochi centimetri, quando la pulite o la maneggiate sempre acqua nel lavandino o un asciugamano sul ripiano. Non lasciate la protesi in giro, bambini ed animali domestici ne sono terribilmente attratti. La protesi deve essere pulita dopo ogni pasto come i denti naturali e come le stoviglie; usate spazzolini dedicati non duri e facili da reperire anche in grande distribuzione e saponi neutri o detersivi per piatti, mai polveri per la pulizia di casa o dentifrici che possono graffiare le superfici.

Memento: devo pulire il resto della bocca? certo!
La lingua, le gengive, il palato devono essere puliti per rimuovere la placca che è particolarmente negativa nei portatori di protesi totale.
Gli eventuali denti o radici residue o gli impianti (in caso di OVERDENTURE) devono essere regolarmente spazzolati per evitare che la placca ed i batteri li deteriorino velocemente obbligando il dentista alla loro rimozione e peggiorando la stabilità della protesi.

Se ridendo o tossendo la protesi si muove niente paura è normale, basterà chiudere un attimo la bocca e riposizionare la protesi.

Protocollo di igienizzazione: dopo ogni pasto sciacquare la protesi con acqua corrente fredda – sempre acqua nel lavandino per evitare rotture e mai acqua calda che potrebbe deformare la protesi – spazzolare con cura sia le parti rosa che le bianche sia esternamente che internamente. E’ fortemente consigliato l’uso quotidiano di apparecchi ultrasonici a basso prezzo tipo per la pulizia di monili ed occhiali associati con prodotti specifici come ISOCLEAN. Molti consigliano di tenere le protesi in acqua fredda anche per tutta la notte ma è un errore poiché nell’acqua del rubinetto di casa si annidano alghe, batteri, funghi ed altri microrganismi poco affini con la bocca. La protesi igienizzata deve essere portata anche di notte poiché deglutiamo anche durante il sonno e si rischia la comparsa di ragadi agli angoli della bocca, boccheruole, morsicature etc. Quando non indossate la protesi riponetela umida in sacchetti ermetici per alimenti nel frigorifero altezza uova.

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DOTTORE DEVO PORTARE SEMPRE LA DENTIERA, GIORNO e NOTTE?
SICURAMENTE SI’ nei primi giorni dopo eventuali estrazioni a meno che non si formino vesciche o piaghe da decubito. Durante il resto della vita potrà essere conveniente dare “respiro” alle mucose della bocca evitando di indossare la protesi almeno una notte ogni tre/quattro giorni. Ricordate che la dentiera è sempre uguale a se stessa per tutta la sua durata mentre il nostro corpo cambia sia come ossa sia come contenuto di acqua sia come quantità di grasso presente nelle mucose (e sì anche lì abbiamo del grasso che viene e va); è fondamentale che un portatore di protesi faccia delle visite periodiche dal dentista per verificare assieme la correttezza e la stabilità del manufatto che altrimenti potrebbe divenire causa di alterazioni difficili o impossibili da recuperare. Soprattutto quando aumenta in modo quotidiano l’uso delle colle – che servono per riempire gli spazi vuoti che fanno muovere la dentiera – è ora di correre dal dentista e parlargliene.

DOTTORE QUANDO DOVRO’ CAMBIARE LA DENTIERA? QUANTO DURERA’?
Difficile rispondere a questa domanda.
Se la protesi è stata fatta prima delle estrazioni ci sarà un periodo di assestamento di ossa e gengive che a grandi linee possiamo così dividere: riassorbimento, assottigliamento e riduzione del 30% nei primi 30 giorni; un altro 30% nei 6 mesi successivi le estrazioni. In tutto questo periodo le visite di controllo e di aggiustamento da parte del dentista possono essere frequenti.
Ricordate che stiamo parlando di ottimi manufatti ma fatti di resine, dure e resistenti ma non come i denti e quindi si consumano come le scarpe o i vestiti anzi più velocemente perché usate tutti i giorni per 24 ore. L’usura dei denti non è determinata dalla masticazione ma dal continuo sforzo che avviene durante la deglutizione – circa 1200/1300 volte durante le 24 ore. Poiché ossa e gengive continuano a cambiare nella vita – negli edentuli la mandibola “si allarga” mentre il mascellare “si restringe”- le protesi diventano rispettivamente strette e larghe causando instabilità, vesciche, infiammazioni e difficoltà a deglutire e masticare. Solo il dentista potrà darvi il giusto consiglio su cosa fare: ribassare o rifare la protesi.

Ribasatura: procedura che solo il dentista può decidere sulla base della visita e del rilevamento di eventuali incongruità della protesi. Spesso si può procedere direttamente in studio, in altri casi sarà obbligatorio rilevare un’impronta detta funzionalizzata e mandare per 24 ore la protesi in laboratorio per aggiungere la resina mancante.

NON RITOCCATE o RIPARATE la PROTESI da SOLI!!!
Molti pazienti, in caso di piccole o grandi fratture della protesi provvedono con colle cianoacriliche tipo Attak a riparare la protesi. Niente di più sbagliato a meno di non trovarsi a chilometri di distanza da un dentista. Spesso le colle che possono riparare un oggetto rotto sono ad alta nocività per il corpo umano e nessuno si sognerebbe mai di succhiare in continuazione il tubetto della colla; inoltre le riparazioni, di soddisfazione per il proprio io che è riuscito a rimediare così abilmente, spesso avvengono in modo incongruo portando a ferite o irritazioni gravi che possono precludere l’uso della dentiera anche per lunghi periodi di tempo. Portate tutti i pezzi con voi dal vostro dentista o da un dentista di zona se siete fuori sede, spesso la riparazione con i giusti materiali avviene in poco tempo e con costi contenuti.

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VALPLAST_Logo

DAL SITO DELLA VALPLAST®

Il VALPLAST® è un nylon termoplastico della famiglia dei superpoliammidi che offre caratteristiche fisichemeccaniche e chimiche di evidente vantaggio sia per l’odontoiatra che per i portatori di protesi siano esse parziali o totali; un sistema comprovato da oltre 50 anni di esperienza il Valplast® è diventato sinonimo di protesi parziali e totali indistruttibili.

IL RISULTATO E’ GARANTITO…A VITA!!!

Applicazioni principali:

  • protesi mobile, rimovibile, estetica, provvisoria, combinata, pre-implantologia, bite e ortodonzia

Per i portatori di protesi i vantaggi eclatanti sono:

  • Protesi con un’ estetica ineguagliabili, indistruttibili garantite a vita contro la rottura.
  • Palato libero.
  • Peso infinitamente inferiore.
  • Traslucenza del materiale (spessore minimo consigliato 1,2 mm). Soluzione metal free.
  • Non rilascia polimero.
  • Non invecchia.
  • Materiale più igienico e igienizzabile.

LA RESA PRATICA

PRIMA

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DOPO

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GRANDE FLESSIBILITA’

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PULIZIA FACILE

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Descrizione: Iso-Clean/Val-Clean

Indicazioni: prodotto per l’igIene delle protesi mobili e rimovibili della categoria merceologica dei dispositivi per odontoiatra conservativi ed endodonzia, specifico per nylon.

Modalità d’uso
:

  • Dissolvere 1,75 g di polvere (un cucchiaino da thè circa) in 200 ml di acqua tiepida versata nel pulitore sonico o in un bicchiere e lasciare riposare per 3 minuti (prima dell’utilizzo).
  • Sciacquare la protesi prima dell’immersione nella soluzione igienizzante.
  • Evitare di spazzolare il manufatto, non usare paste dentifricie.
  • Lasciare in immersione la protesi per almeno 15 minuti al giorno.
  • Finito il trattamento, sciacquare accuratamente con acqua corrente.
  • La soluzione si mantiene efficace per 7-10 giorni.